“Chi può respirare può praticare Yoga” (TKV Desikachar)
“Il respiro è il re della mente” (BKS Iyengar)
Mio padre è stato il mio primo insegnante di yoga: quando avevo appena 5 anni mi ha insegnato come respirare per raccogliere le ortiche pungenti, a mani nude, per il pranzo!
Mia madre è stata un’altra prima insegnante di yoga: mi ha insegnato come respirare per incontrare il dolore quando mi puliva le ginocchia sanguinanti con lo iodio prima di far asciugare le ferite al sole. Chi si ricorda lo iodio sulle ferite aperti?
Un altra grande insegnante è stata la nostra “Casa della Paura”:
mi ha insegnato a camminare consapevolmente, misurando e soppesando i passi, e facendo respiri silenziosi ma lunghi e profondi per non farmi scoprire, non farmi portare via dalla paura, o per svanire per un attimo nel l’invisibilità…
E poi la foresta, un altra incredibile maestra:
mi ha insegnato a stare ferma come le grandi vecchie abeti attraversate dal vento, con lo sguardo rivolto oltre fino all’infinito, per lasciare che il vento della sofferenza mi attraversasse senza scontrare resistenza fino a trasportarmi al Samadhi
E poi, quando avevo appena 9 anni, gli altri primi maestri: i Lama tibetani e le loro famiglie, rifugiati di guerra (un po’ come me con la guerra a casa…) adulti e bambini con alle spalle una lunghissima fuga a piedi nell’himalaya innevato con in spalla giusto ciò che potevano portare…..appena fuggiti dagli orrori della guerra e perso la loro intera esistenza e molti parenti, loro apparivano sereni, tranquilli e sempre sorridenti, assorti e raccolti in profonda meditazione e preghiera nei loro giardini. I messaggeri d’anima…
Con il loro respiro, come le abeti, lo sguardo rivolto oltre, fino all’infinito…
Possano i miei maestri essere benedetti per sempre.
Infinita gratitudine
Sono insegnamenti che da quei momenti mi hanno accompagnato ogni singolo giorno della mia vita!
Poi più tardi il TRACCIAMENTO – un’abilità che ho iniziato a scoprire una trentina di anni fa e approfondita più tardi attraverso vari tipi di pratiche di movimento autentico. Significa essere consapevole del mio movimento e del respiro in diversi modi: seguire la sensazione corporea, il respiro, sintonizzarsi con l’emozione, prestare attenzione ai processi mentali, essere aperto all’immagine e alla storia, agli archetipi e al mito. Nello yoga corrisponde alla pratica di Svadyaya, l’auto-osservazione e lo studio dei testi sacri.
Infine il Movimento Innato, l’autentica intelligenza corporea naturale: Il respiro induce il movimento muscolare, il muscolo muove le articolazioni, il movimento strutturale si trasmette allo scheletro intero collegando ogni parte e invitandole alla danza secondo l’eterna musica dell’universo e svegliando così la kundalini.
La prossima volta che ti muovi, adatta la tua attenzione a questi altri livelli che stanno aspettando che tu li esplori
“INTELLIGENZA COSMICA: IL GURU SEGRETO IN NATURA
La Natura è un prodotto dell’Intelligenza Cosmica, chiamata Mahat Tattva nella filosofia Yoga, il regno del Vasto. Proprio come noi esseri umani abbiamo un’intelligenza individuale (buddhi), così l’universo ha la sua Intelligenza Cosmica (Mahat) che è la base di tutte le leggi della natura e il potere guida dietro tutte le forze naturali e l’evoluzione naturale, il dharma cosmico.
Intelligenza umana e intelligenza cosmica
L’intelligenza umana è dominata dai guna o qualità di rajas e tamas: rajas come egoismo, desiderio, aggressività e dominio; Tamas come attaccamento, inerzia, ottusità e ignoranza. Ciò significa che ci manca una visione distaccata o universale e la nostra intelligenza è intrappolata nelle dualità del nostro mondo esterno.
La natura nel suo insieme riflette il sattva guna superiore, la qualità naturale di luce, armonia, intelligenza ed equilibrio, che riflette la sua connessione con l’Intelligenza Cosmica che è la sua origine e il suo fine.
Quando siamo nella Natura, siamo in presenza dell’Intelligenza Cosmica. Ci troviamo in un ambiente naturale più sattvico rispetto al mondo umano rajasico e tamasico, ai suoi squilibri emotivi e all’inerzia mentale.
Potere curativo e illuminante della natura
Non c’è da stupirsi che artisti, mistici e yogi abbiano cercato a lungo la presenza della natura e si ritirino nel deserto per l’ispirazione, per connettersi con la totalità e risvegliarsi al proprio Sé interiore.
L’Intelligenza Cosmica è lo spazio interiore dietro lo spazio esteriore, e la luce interiore dietro la luce esteriore. Possiamo scoprirlo contemplando il cielo, le nuvole e le stelle, i panorami lontani e gli orizzonti aperti con ricettività, silenzio e resa.
L’Intelligenza Cosmica si manifesta principalmente Brahma Muhurta o da una a due ore prima dell’alba, e al tramonto come tutti abbiamo sperimentato nei colori delle nuvole. Vi si può accedere al tempo delle lune nuove e piene, dei solstizi e degli equinozi, anche delle eclissi se sappiamo come girarci dentro.
Possiamo scoprirlo dentro di noi nel sonno profondo, nelle visioni oniriche, nella calma del respiro, nello spazio tra i nostri pensieri e nel lampeggiare di ogni percezione, e nella meditazione profonda e silenziosa.
Possiamo contattarlo nelle montagne nei fiumi o nell’oceano, negli alberi e nei fiori, nella geometria della natura, nella gestalt e nei ritmi vibratori. L’intelligenza della natura trabocca ovunque e in ogni momento.
Connettiamoci con l’Intelligenza Cosmica, comunichiamo con essa, accedendo al suo compendio di memorie cosmiche e proiezioni visionarie. Possiamo manifestare l’Intelligenza Cosmica allineandoci con essa attraverso lo Yoga e la Meditazione.
La nostra intelligenza umana può espandersi nell’universale ma richiede dedizione, aspirazione e una profonda ricerca interiore. Siamo figli dell’Intelligenza Cosmica ma dobbiamo ancora risvegliarci. Dobbiamo imparare il nostro vero posto nell’universo che è uno con tutti.”
(Dr. David Frawley – Pandit Vamadeva Shastri)